Corsi Imprenditoriali

 Corsi imprenditoriali: Pitch, Design Thinking, Business Model Canvas, Business Plan

Hi!

Quali corsi interessanti vi consiglio di seguire su LTO Mantova? 
Se siete interessati a come una vostra idea può essere trasmessa in modo efficace agli altri, o anche come migliorare le vostre strategie a lavoro, vi consiglio i seguenti!
Il primo corso che ho seguito è chiamato Pitch, ed è stato il corso che mi è piaciuto maggiormente. Il Pitch aiuta a presentare al meglio le tue idee, è una opportunità di introdurre la tua idea aziendale e convincere un cliente che quello che hai in mente sia proprio quello che ha bisogno.
Ci sono poi diversi tipi: Elevator pitch, Short form pitch e Long form pitch.


La differenza fondamentale è il tempo disponibile, con Elevator pitch abbiamo 1 minuto di tempo ed è molto difficile, perché avendo poco tempo dovremo dire le cose più importanti e convincere un cliente. Questa tipologia può essere applicata banalmente quando siamo in ascensore e dobbiamo condensare le informazioni da comunicare.


Short form pitch invece ha 10 minuti dove avremo potremo rispondere a: Chi siamo? Chi è il nostro team? Qual è il nostro obiettivo?

Long form pitch, con 20 minuti, si ha il tempo necessario approfondire sulla nostra idea illustrandola ad un investitore.

In questo corso si approfondisce sulla struttura Kawasaki, dove nelle 11 slide si suddividono in: Titolo, Problema, Soluzione, Magia, Business Model, Go to Market, Competitor, Team, Proiezioni, Stato, Recap.
Questo ordine stabilisce un flusso logico poiché la Magia, nella slide, spiega in cosa si è diverso dagli altri e dalla slide Business Model a Team si parla di come si guadagnerà da questa idea. Infine, le questioni future legate alla nostra idea vengono presentata nella slide Proiezioni e nel Recap vediamo se l'investitore vuole investire su di noi. In seguito viene anche illustrato un modello dalla quale prendere riferimento, quali domande deve rispondere e quali sono gli errori da evitare. Come ad esempio nella prima, nonché quella del Titolo, l'obiettivo è quello di creare il contesto e raccontando chi siamo, inserendo slogan, immagini evocative. Gli errori da evitare per quanto riguarda alla slide Titolo sono: mai sottovalutare l'importanza, non bisogna inserire la data di elaborazione o di presentazione, perché se mai dovresti riutilizzarla gli investitori noteranno una data passata e penseranno che non sia aggiornata e non dimostri di essere produttivo, non mettere i riferimenti ( cioè numero, social network, nome società) rende difficoltoso a coloro che sono interessati a contattarti.

Design Thinking

Il Design Thinking è un processo non lineare e continuo nelle sue fasi che i team utilizzano per comprendere gli utenti
Il fine è offrire un prodotto o servizio che possa essere un prototipo adatto a risolvere il problema rilevato. 
Questo processo non è lineare perché consente di saltare qualche passaggio oppure di ritornare indietro pur avendo affrontato un passaggio.

I passaggi sono: Empathize, Define, Ideate, Prototype e Test.

Il primo step, nonché Empathize è quello che ha più divergenza!
Entrare in rapporto con le persone con un rapporto quasi amichevole è importantissimo, perché sarà più accessibile conoscere i desideri e qual è il problema.
Per fare ciò bisogna osservare, coinvolgere, guardare e ascoltare.
  • Osservare gli utenti e i loro comportamenti, calati nel contesto al fine dell'indagine, cercare di coinvolgere aspetti più o meno evidenti.
  • Coinvolgere attraverso delle domande aperte preparate precedentemente. Il discorso però potrebbe allontanarsi da queste, il loro scopo è quello di dare una traccia per non perdere l'obiettivo. La domanda più importante è "Perché?", grazie a questa arriverete al nocciolo del problema.
  • Guardare e ascoltare richiede una maggior concentrazione, bisogna rendere il nostro interlocutore attivo, facendolo interagire con il mondo che lo circonda, e se necessario, cambiare anche il contesto su cui si basa la vostra domanda per arricchire i diversi punti di vista.
Durante questa intervista è fondamentale avvicinarsi il più possibile alla persona con cui stiamo interagendo, adottando, ad esempio, lo stesso vocabolario e modalità di parlare che sta usando.
Si seguirà poi lo schema per ottenere un'intervista efficace, tramite le 5W, registrando e facendo fotografie, se possibile, per documentarla.
Il silenzio che a volte risulta imbarazzante, risulta al contrario della nostra opinione, efficace poichè si riesce a ricavare più informazioni lasciando tempo di pensare.
Non distogliamo comunque l'attenzione al comportamento della persona, stando attenti al linguaggio del corpo; se indietreggia e tende a rispondere in modo essenziale alle nostre domande, sarà necessario trovare una soluzione perché la tale persona ha perso interesse.
La soluzione che ci viene in soccorso è quella di portare con noi delle carte che rappresentino delle abitudini e chiedendo all'interlocutore di sceglierne alcune che lo rappresentino.

Il secondo step: Define.

La fase di Define consiste nel dare un senso alle informazioni raccolte durante la prima fase
dedicata all’empatia.
L'obiettivo è di creare un'affermazione del problema basata sulle intuizioni e le esigenze emerse tramite le interviste.
La fase di Define è fondamentale per il processo di progettazione perché si traduce nel vostro punto di vista, spiegando più concretamente il problema.
In questo modo, sarà più facile trovare più soluzioni attraverso degli stimoli esterni, ovvero gli Insight che sono scoperte e potenti intuizioni.
Un sistema efficace è la Disney Compass Model.
Visivamente possiamo notare che le iniziali delle parole riprendano effettivamente i nomi dei punti cardinali in inglese.
NORD – Needs   WEST – Wants   SOUTH – Stereotypes   EAST – Emotions
  • Needs: individua i bisogni che si riferiscono ai requisiti di base di un individuo che deve soddisfarli per poter sopravvivere e per questo sono necessità costanti nel tempo.
  • Wants: indica i desideri come i beni e i servizi che un individuo ama avere, questi a differenza delle necessità sono variabili e appunto possono cambiare nel tempo.
  • Stereotypes: indica quale idea hanno i clienti su un prodotto; si tratta, infatti, di un concetto astratto che può avere un significato neutrale, positivo o negativo. Questa opinione può modificarsi nel tempo.
  • Emotions: indica i motivi che spingono gli interlocutori a compiere una scelta: come quella di tornare ad acquistare prodotti o servizi associati ad emozioni forti e positive e viceversa.
Gli insight sono le intuizioni che stanno al centro del processo della creazione di soluzioni. Questi devono rispettare alcuni quesiti:
  • Autenticità supportato da osservazioni raccolte da persone reali;
  • Che non siano banali, dicendo ovvietà;
  • Rivelatrici;
  • Devono informare;
  • Devono motivare, ampliando un semplice pensiero;
  • Deve essere chiaro e facilmente condiviso.

Terzo step: Ideate

Nel caso in cui non sia chiaro un passaggio, non è un problema ripeterlo, mantenendo comunque i dati raccolti precedentemente.
Questo step consente di passare dall'identificazione dei problemi alla creazione di soluzioni possibili. 
La scelta della soluzione migliore si capirà in seguito, attraverso test e feedback raccolti dagli utenti.
In questa parte il corso suggerisce alcuni metodi per creare idee; ad esempio, crazy 8s dove sono essenziali un foglio e una matita.



Una volta raggiunto un insieme soddisfacente di idee è tempo di convergere verso un sottoinsieme di soluzioni che potranno essere successivamente testate.
Un modo per convergere verso un sottoinsieme condiviso di soluzioni è una sessione di voto, la quale può avvenire con una semplice votazione della soluzione più convincente secondo ognuno oppure assegnando un bollino a quale delle soluzioni si creda sia la migliore.

Quarto e Quinto step: Prototype e Test

Nelle prime fasi del progetto i prototipi realizzati tendono essere costruiti veloci ed hanno materiali economici, ma sono utili a stimolare feedback da parte degli interlocutori. 
Vengono sempre più raffinati quanto più ci si avvicina alla soluzione definitiva, e non viene mai realizzato un solo prototipo. Per perfezionare prototipi e soluzioni, talvolta può significare tornare al tavolo da disegno, riprendendo qualche passaggio.
Attraverso i test è possibile avere dei feedback rispetto ai prototipi creati da parte degli utenti.

Business Model Canvas

Il Business Model Canvas, è un documento strategico che si occupa organizzare al meglio il modello di business e nel caso ce ne sia uno già esistente di migliorarlo.
Il modello di business o anche business model è quell'insieme di soluzioni che permettono di acquisire valore tramite uno scioglimento organizzativo o strategico del problema.
Questo foglio è utile per riassumere le idee tramite una rappresentazione grafica che già dal nome possiamo dedurre. Questo documento è importante per avere tutte le informazioni in ordine e chiare.


Gli elementi distintivi che fanno parte sono:
  • Key Partner & Costumer Segments, le alleanze strategiche che potresti avere per poter introdurre al meglio il prodotto e la sezione della clientela che è interessata al tuo prodotto o servizio;
  • Key Activities, attività chiave ( come avere un servizio ecologico oppure offrire consulenza)
  • Key Resources, risorse chiave;
  • Cost Structure, spese da sostenere, ovvero i costi fissi che rimangono stabili a prescindere dalle vendite e dei costi variabili, cioè quelli che dipendono dalla vendità;
  • Value Propositions, il valore del prodotto che dai a disposizione ai clienti;
  • Costumer Relationships, ovvero le relazioni che hai con il potenziale cliente (attraverso benefici non solo monetari per tenere i clienti attivi e interessati);
  • Channels, i canali puoi influenzare i clienti (cioè tramite social network, media tradizionali come la televisione, sito internet che possa fare da vetrina e da negozio ecc.);
  • Revenue Streams, flussi di ricavo;

Business Plan

Il Business plan è il documento di pianificazione e elencare gli obiettivi che l'imprenditore vuole raggiungere.


Attraverso il business plan è possibile esaminare i fattori di successo dell’idea relativa a un lungo periodo e valutarla in base ad una analisi di fattibilità.

In esso è possibile identificare:
  • una parte descrittiva dove si parla approfonditamente del progetto, insieme all’analisi dei prodotti, del mercato, nel quale la nostra idea si andrebbe a sviluppare e quali risorse saranno necessarie;
  • una parte numerica per quel che riguarda alle proiezioni economiche e finanziarie relative. In questa parte si espongono gli investimenti necessari, dei flussi finanziari, dei finanziamenti e della situazione patrimoniale.
Una volta stabilità la fattibilità dell'idea, gli elementi che lo compongono delineano la strategia da seguire nelle fasi successive. 
Il business plan può essere usato come una presentazione di questa idea a terzi.


Spero li troviate anche voi interessanti e alla prossima!

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